Benvenuti all’analisi delle rose della Fantabundesliga, edizione “ho finito i crediti ma almeno ho preso il terzino che volevo”. Come ogni anno, i manager si sono presentati all’asta con strategie chiarissime (o almeno così dicono), pronti a giurare che stavolta la vincono loro. Spoiler: non sarà così. Abbiamo chi spende tutto e subito come se non ci fosse un domani, chi prova a fare il ragioniere ma finisce comunque senza attaccante titolare, e chi gioca d’azzardo con i soliti nomi “da rilancio facile” che poi nessuno voleva davvero.
Insomma, il solito copione: promesse, proclami, e squadre costruite con amore, incoscienza e un pizzico di follia. Io, umile intelligenza artificiale, mi sono preso la briga di passare al setaccio le vostre creazioni. E lo farò senza pietà: perché i numeri non mentono, e soprattutto non hanno amicizie da proteggere.
Buona lettura… e ricordate: non arrabbiatevi con me, arrabbiatevi col vostro attaccante che non segna da tre mesi.
L’Ajax ha condotto un’asta molto solida, con investimenti importanti e una rosa che appare ben bilanciata. I crediti residui (347) sono contenuti: la società ha puntato tanto subito, con un FpF ormai quasi esaurito (solo 4 di margine). Una scelta chiara: spendere forte per costruire una squadra competitiva fin da subito.
Il blocco portieri Napoli (Meret e riserve) è un’assicurazione di affidabilità, anche se non al livello dei top assoluti. La difesa è profonda e interessante, con Dumfries come esterno da bonus, Buongiorno e Nuno Tavares come centrali solidi, e alternative affidabili come Zortea e Pongracic.
A centrocampo troviamo tanta qualità e sostanza: Orsolini e Vlasic portano estro e bonus, Anguissa e Cristante garantiscono equilibrio, con giovani di prospettiva come Baldanzi a completare il reparto.
In attacco la coppia Berardi–Thuram è di altissimo livello: gol, assist e continuità. Piccoli e Meister completano la batteria offensiva come rincalzi. È chiaramente il reparto che può fare la differenza nelle giornate chiave.
Valutazioni
- Portieri: 75
- Difesa: 80
- Centrocampo: 82
- Attacco: 88
- Media complessiva: 81,25
Giudizio finale
L’Ajax parte come una delle squadre più complete e competitive della Fantabundesliga: solida dietro, tecnica in mezzo e con un attacco da primi posti.
Il Barcellona è una delle squadre che ha spinto di più in questa asta, consumando tutto il margine FpF (0 residuo) e investendo crediti in maniera pesante per avere subito una rosa da vertice. I crediti residui (412) sono ancora discreti, ma l’impostazione è chiara: costruire un undici molto competitivo, rischiando meno sulla profondità.
In porta c’è il blocco Juventus con Di Gregorio, Perin e Pinsoglio: garanzia assoluta per la stagione, con un titolare tra i più affidabili della Serie A.
La difesa è di livello alto: Di Lorenzo e Bastoni rappresentano il meglio per continuità e rendimento, mentre Acerbi e Miranda danno solidità. Forse mancano interpreti molto offensivi, ma il reparto è completo e affidabile.
Il centrocampo è uno dei reparti più scintillanti della lega: Zaccagni e Pulisic sono due colpi da prima pagina, Frattesi e De Roon garantiscono equilibrio, Folorunsho può essere la sorpresa, mentre Mazzitelli porta profondità.
Davanti il rischio è maggiore: Kean è stato pagato caro e dovrà dimostrare di valere la scommessa, Gudmundsson è la pedina creativa che può cambiare la stagione, mentre Tramoni e Belotti (preso dalla cantera) rappresentano alternative di rotazione più che certezze di doppia cifra.
Valutazioni
- Portieri: 85
- Difesa: 82
- Centrocampo: 87
- Attacco: 75
- Media complessiva: 82,25
Giudizio finale
Il Barcellona parte con un undici fortissimo in porta e a centrocampo, leggermente meno convincente in attacco. È una delle candidate naturali ai primi posti, ma il rendimento di Kean sarà probabilmente il fattore decisivo.
Il Boca Juniors ha scelto una strategia aggressiva, andando a esaurire tutto il FpF disponibile e lasciando pochissimi crediti residui (267). L’obiettivo è stato chiaro: costruire un undici con qualità diffusa e qualche stella in grado di fare la differenza.
In porta c’è il pacchetto Sassuolo, con Turati titolare e i rincalzi Russo e Satalino. Una soluzione economica che può funzionare, ma che non garantisce la stessa sicurezza dei blocchi più blasonati.
La difesa è molto numerosa e presenta interpreti di valore: Rrahmani e Djimsiti portano solidità, Circati e Ramon Naveros sono stati investimenti importanti, mentre Baschirotto e Gallo sono certezze di rendimento. Manca forse un esterno da bonus pesanti, ma il reparto resta ben strutturato.
Il centrocampo è uno dei punti forti: Orsolini e Politano sono giocatori da gol e assist, mentre Isaksen e Lovric offrono qualità e continuità. Ci sono anche soluzioni di rotazione come Zerbin, Marin o Cuadrado per completare la rosa.
In attacco brilla la presenza di Leao, un colpo da assoluta prima fascia, affiancato da Colombo e Castellanos, entrambi pronti a garantire minutaggio e reti. Gudmundsson e Lookman, seppur seconde scelte, aumentano il potenziale offensivo, mentre Sanabria completa il reparto come jolly.
Valutazioni
- Portieri: 68
- Difesa: 78
- Centrocampo: 84
- Attacco: 88
- Media complessiva: 79,5
Giudizio finale
Il Boca Juniors ha costruito una squadra offensiva e spettacolare, con Leao come leader tecnico e un centrocampo che promette bonus. L’incognita principale resta la porta: se Turati e il Sassuolo non offriranno garanzie, il rischio di perdere punti preziosi sarà concreto.
Il Borussia Dortmund ha scelto una strada coraggiosa: spesa molto alta (FpF interamente utilizzato, crediti residui appena 228) per costruire un attacco stellare e un centrocampo creativo. Una rosa che punta dichiaratamente al vertice, ma che presenta qualche squilibrio evidente.
In porta troviamo il blocco Cagliari con Caprile titolare: una scelta dal basso costo che può rivelarsi una scommessa interessante, ma non al livello delle big.
La difesa ha due grandi certezze: Wesley e Cambiaso, investimenti forti che portano qualità e continuità. Dietro, però, la profondità è affidata a giocatori giovani o di secondo piano: De Winter, Canestrelli, Gabbia. Buon reparto, ma con il rischio di trovarsi corti nelle giornate complicate.
A centrocampo si è speso tanto su talenti creativi: Zhegrova e Modric come fari, affiancati da Da Cunha e Sohm che possono garantire rendimento costante. Alcune scommesse come Adzic ed Ekkelenkamp daranno profondità, ma servono conferme.
L’attacco è il vero punto di forza: Vlahovic e Openda rappresentano probabilmente la coppia più temibile dell’intera lega. Con loro, Dominguez e Krstovic garantiscono alternative solide, mentre Douvikas e Cambiaghi completano il reparto come riserve utili. Qui il Borussia può davvero dominare.
Valutazioni
- Portieri: 70
- Difesa: 77
- Centrocampo: 82
- Attacco: 92
- Media complessiva: 80,25
Giudizio finale
Il Borussia Dortmund è costruito per segnare tanto e subito: se Vlahovic e Openda rispettano le attese, questa squadra sarà da primissimi posti. I rischi principali sono in porta e in difesa, dove la coperta potrebbe rivelarsi corta alla lunga distanza.
Il Celtic Glasgow ha speso quasi tutto, con un FpF utilizzato fino al limite e crediti residui ridottissimi (53): una chiara scelta di puntare fortissimo subito, rischiando meno sul medio periodo. La rosa, però, è ricca di talento e sembra costruita per puntare alle posizioni di vertice.
In porta c’è il blocco Torino con Israel titolare: un investimento importante (100 crediti) che offre solidità, seppur senza il blasone delle big tradizionali.
La difesa è guidata da un leader come Bremer, affiancato da Gila e Gaspar, giocatori di ottima affidabilità. Gli investimenti su Idze e Mina danno profondità, anche se oltre i titolari il livello cala un po’ e la rosa potrebbe trovarsi corta nelle giornate sfortunate.
Il centrocampo è ricco e tecnico: De Ketelaere e Fabbian sono i colpi più importanti, con Conceicao e Lobotka che offrono equilibrio e rendimento. Ci sono anche giovani di prospettiva come Casadei e soluzioni di esperienza come Bernardeschi. Un reparto ben assortito e con margini di crescita.
L’attacco è la vera arma del Celtic: David e Thuram sono una coppia da urlo, capaci di trascinare la squadra a suon di gol. Accanto a loro ci sono alternative come Lang e Odgaard, utili per rotazioni e copertura. Pierotti completa il reparto come scommessa a bassissimo costo.
Valutazioni
- Portieri: 75
- Difesa: 80
- Centrocampo: 84
- Attacco: 91
- Media complessiva: 82,5
Giudizio finale
Il Celtic Glasgow è una squadra costruita per vincere subito: forte davanti, solida in mezzo, con difesa affidabile. L’unico rischio è la mancanza di crediti residui e la profondità limitata in difesa: se arrivano infortuni, potrebbero pesare.
L’Hoffenheim ha speso praticamente tutto (FpF residuo 1, crediti residui 2), segno di una strategia all-in per costruire una rosa fortissima subito. Il rischio è evidente: poco margine per il futuro e dipendenza da alcune stelle chiave.
In porta c’è il blocco Inter con Sommer titolare: una delle soluzioni più solide della lega, sinonimo di affidabilità e continuità.
La difesa è di altissimo livello: Estupiñán e Tomori garantiscono fisicità e rendimento, Olivera e Akanji aggiungono profondità internazionale, mentre Hermoso e Walukiewicz completano il reparto con esperienza e potenziale. Un reparto tra i più completi del torneo.
Il centrocampo è interessante ma forse meno continuo: El Aynaoui e Oristanio sono stati investimenti pesanti e potranno sorprendere, Nico Paz è il talento da tenere d’occhio, mentre Rowe e Koné offrono alternative valide. È un reparto giovane, brillante, ma con qualche incognita di rendimento.
L’attacco, almeno sulla carta, è da top assoluto: Dybala e Berardi possono portare una pioggia di bonus, mentre N’Zola rappresenta la scommessa di rilancio. Il vero nodo però è Lukaku, fuori fino al 2026: il suo ingaggio pesa moltissimo sul bilancio, ma sul campo non potrà dare contributo nella stagione in corso. Questo obbliga il reparto a reggersi quasi esclusivamente su Dybala e Berardi.
Valutazioni
- Portieri: 85
- Difesa: 86
- Centrocampo: 80
- Attacco: 83 (penalizzato dall’assenza di Lukaku)
- Media complessiva: 83,5
Giudizio finale
L’Hoffenheim è una squadra costruita per puntare in alto, con una difesa solidissima e un attacco che resta competitivo nonostante l’assenza di Lukaku. Il destino stagionale dipenderà molto dalla tenuta fisica di Dybala e Berardi, chiamati a reggere il peso dell’intero reparto offensivo.
L’Independiente ha messo praticamente sul piatto tutto (FpF residuo 1, crediti residui 1): una squadra costruita per l’immediato, senza paracadute. Il costo stagionale è il più alto della lega, e questo la dice lunga sull’ambizione.
In porta, la scelta è minimal: Butez come titolare, affiancato da riserve di basso profilo. Una scommessa che potrebbe costare caro: se non rende, non ci sono alternative di livello.
La difesa invece è profonda e ben assortita: Angelino e Carlos Augusto sono due esterni da bonus, Pavlovic e N’Dicka offrono fisicità, mentre Frese e Kouassi rappresentano scommesse interessanti. Tanti interpreti, qualche nome solido, ma forse manca il vero leader difensivo alla Bremer o Bastoni.
Il centrocampo è il cuore pulsante della squadra: Pulisic e Nico Paz sono gli acquisti pesanti che dovranno trascinare la squadra in termini di fantasia e bonus. Attorno a loro, gente di sostanza come Isaksen e Rovella, più vari comprimari (Adopo, Touré, Zalewski). È un reparto brillante ma con qualche incognita di continuità.
L’attacco è stellare ma rischioso: Scamacca è stato l’investimento principe e dovrà ripagare con una valanga di gol. Al suo fianco, Dia e Diao garantiscono qualità e profondità, mentre il giovane Camarda (preso come 2°) rappresenta la scommessa del futuro. Il reparto è fortissimo ma soggetto a qualche altalena di forma e, soprattutto, agli infortuni cronici di alcuni elementi.
Valutazioni
- Portieri: 65 (titolare unico, reparto troppo fragile)
- Difesa: 80 (profonda e versatile, ma senza un vero top)
- Centrocampo: 86 (Pulisic + Nico Paz = tanta qualità, ma serve continuità)
- Attacco: 90 (Scamacca-Dia-Diao è un tridente da paura, con Camarda jolly futuribile)
- Media complessiva: 80,25
Giudizio finale
L’Independiente è una squadra che può dominare le giornate, ma rischia di crollare se uno dei suoi big non gira. L’impressione è quella di un “high risk, high reward”: può vincere tutto… o bruciarsi in fretta.
Il Leicester City ha costruito una rosa equilibrata con un costo stagionale medio alto, mantenendo un piccolo margine di sicurezza (FpF residuo 2, crediti residui 51). Una gestione accorta, senza fuochi d’artificio, ma con una struttura solida.
In porta, la sicurezza è garantita da Provedel, una delle certezze del campionato, affiancato dalle sue riserve per blindare il reparto.
La difesa è molto numerosa e bilanciata: giocatori di rendimento come Ranieri, Doig e Marusic, più alternative affidabili come Beukema, Martin e Caracciolo. Non ci sono veri top assoluti, ma la copertura è totale.
Il centrocampo è ricco e tecnico: spiccano Stanciu, Atta e Thorstvedt per qualità e inserimenti, mentre profili come Ricci e Saelemaekers aggiungono equilibrio. È un reparto che può offrire bonus e sostanza.
In attacco la coppia pesante Højlund–Davis rappresenta il punto focale: un mix di potenza e finalizzazione. A supporto ci sono giovani scommesse come Esposito e Cancellieri, oltre al dinamismo di Lookman. Un reparto con grande potenziale, anche se legato alla crescita dei suoi interpreti principali.
Valutazioni
- Portieri: 82
- Difesa: 78
- Centrocampo: 83
- Attacco: 85
- Media complessiva: 82,0
Giudizio finale
Il Leicester City è una squadra solida e bilanciata: forse non la più scintillante sulla carta, ma con abbastanza qualità in ogni reparto per giocarsela sempre. Non rischia il tracollo, ma dovrà trovare continuità per trasformarsi da outsider a vera contendente.
Il Liverpool si presenta con una gestione accorta: FpF quasi tutto utilizzato ma ancora qualche credito residuo a disposizione. Una costruzione di squadra attenta, che privilegia l’equilibrio alla scommessa.
In porta c’è Suzuki, affiancato dal blocco Parma (Corvi e Rinaldi). Non un nome altisonante, ma una garanzia di titolarità e solidità: non ti fa vincere da solo, ma ti dà sicurezza.
La difesa è composta da profili affidabili come Cambiaso, Solet e Luperto, che assicurano minutaggio e rendimento costante. Attorno a loro, completano la linea Muharemovic e Guilbert, difensori di sostanza, e qualche giovane di prospettiva come Alex Valle e Comuzzo. Manca forse il “muro” di livello assoluto, ma la tenuta complessiva è buona.
A centrocampo il faro è Addai, autentico colpo da novanta e cuore tecnico della squadra. A supporto ci sono soluzioni solide come Oristanio, Kone, Collocolo e Dele-Bashiru, mentre i vari Nicolussi Caviglia, Ilkhan e Piotrowski aggiungono alternative interessanti. È un reparto lungo, con equilibrio tra qualità e quantità.
In attacco c’è la stella Soulé, attorno alla quale ruotano ottimi partner: Pinamonti e Bonny danno concretezza, Dovbyk (preso come 2°) è un’arma pesantissima da inserire, mentre Luvumbo aggiunge velocità e imprevedibilità. Mosquera chiude il reparto come giovane in rampa di lancio.
Valutazioni
- Portieri: 76
- Difesa: 78
- Centrocampo: 82
- Attacco: 86
- Media complessiva: 80,5
Giudizio finale
Il Liverpool è una squadra equilibrata e ben costruita, senza eccessi ma con la capacità di dire la sua in ogni reparto. Non è la rosa più scintillante, ma la sensazione è che possa sorprendere e restare agganciata alle prime posizioni con costanza.
Il Lugano ha costruito una rosa molto interessante, con FpF ancora gestito con prudenza (5 punti residui) e un bel tesoretto di crediti rimasti: significa che c’è margine per muoversi più avanti, senza essere obbligati a stravolgere subito la squadra.
In porta c’è il blocco Bologna con Skorupski titolare e le sue riserve Ravaglia e Pessina: scelta semplice e funzionale, senza grandi fronzoli.
La difesa ha un nome che da solo sposta gli equilibri: Dimarco, top assoluto per bonus e continuità. Attorno a lui c’è un mix tra solidità (Kossounou, Holm, Provstgaard) e scommesse a basso costo (Nunez, Palma, Marcandalli). In prospettiva, Scalvini e Hien possono crescere molto e dare un valore aggiunto. È un reparto ampio, con qualche rischio in termini di titolarità, ma che ha ottimi margini.
A centrocampo il faro è Pellegrini, garanzia di gol e assist. Accanto a lui spicca McTominay, un acquisto pesante che può portare fisicità e qualche rete da incursore. A completare ci sono profili di sostanza come Ferguson, Mazzitelli e Matic, più qualche giovane di prospettiva (Niasse, Asllani, Belahyane). È un centrocampo meno stellare di altri, ma solido e con buoni margini di crescita.
In attacco il simbolo è Lautaro Martinez, il giocatore più pagato della squadra e probabilmente uno dei crack dell’intera competizione. Insieme a lui ci sono Kean e il giovane Yildiz, entrambi pronti a dare supporto: il primo con esperienza, il secondo con estro e talento da coltivare. Cambiaghi e Konan N’Dri rappresentano più che altro alternative per allungare il reparto.
Valutazioni
- Portieri: 75
- Difesa: 84
- Centrocampo: 80
- Attacco: 88
- Media complessiva: 81,75
Giudizio finale
Il Lugano è una squadra costruita con intelligenza: pochi fronzoli, ma tante certezze. Con Lautaro come stella assoluta e Dimarco leader difensivo, può puntare in alto. Se i centrocampisti di supporto trovano continuità, è una rosa che può sorprendere anche le big più quotate.
Il Manchester City ha spinto forte sull’acceleratore, arrivando a consumare tutto il suo FpF (0 residuo) e praticamente tutti i crediti (solo 9 rimasti). Una squadra costruita per vincere subito, senza badare troppo al futuro: la parola d’ordine è all-in.
In porta c’è il pacchetto Roma con Svilar titolare e Gollini–Zelezny come riserve. Una scelta chiara: piena fiducia al giovane portiere giallorosso, che però dovrà garantire continuità per non trasformarsi in un rischio.
La difesa è profonda, con tanti interpreti titolari: Romagnoli, Del Prato, Ostigard, Coco e Dossena danno sostanza, mentre Norton-Cuffy può rappresentare la sorpresa esplosiva sulla fascia. C’è anche qualità offensiva con Spinazzola, ma il vero punto interrogativo è la tenuta fisica: reparto completo, ma non immune agli acciacchi.
Il centrocampo è il vero fiore all’occhiello: una batteria di qualità e fantasia. Samardzic e Loftus-Cheek sono i due gioielli principali, capaci di garantire bonus e presenza. Attorno a loro c’è una quantità impressionante di talento: Bernabé, Gronbaek, Maldini e Carboni alzano la creatività, mentre Folorunsho e Payero danno gamba e sostanza. Qui il City ha fatto la differenza, puntando su un mix esplosivo di tecnica e fisicità.
L’attacco ha meno nomi altisonanti ma resta solido: Nkunku è la stella, anche se il suo rendimento resta un’incognita in Serie A. Pellegrino è stato un investimento importante e promette gol, mentre Nzola e Zapata sono punte d’esperienza che assicurano minutaggio e reti. Infine Laurienté, arma tattica utile per aprire le difese.
Valutazioni
- Portieri: 77
- Difesa: 82
- Centrocampo: 89
- Attacco: 83
- Media complessiva: 82,75
Giudizio finale
Il Manchester City è una rosa costruita per puntare dritta al titolo: centrocampo da urlo, attacco affidabile e difesa completa. Ma con tutti i crediti già bruciati e nessun margine di FpF, non ci sarà spazio per errori: se gira, vola; se stecca, rischia di rimanere bloccata.
Il Newcastle ha scelto una strada ambiziosa: FpF tutto consumato e crediti residui limitati, segno che la squadra è stata pensata per competere subito ai massimi livelli.
In porta c’è il blocco Atalanta con Carnesecchi titolare assoluto, affiancato da Rossi e Sportiello. Una scelta molto solida: affidabilità e minutaggio assicurati.
La difesa è un mix tra certezze e scommesse. Bellanova è l’uomo simbolo, pronto a macinare chilometri sulla fascia e portare bonus. Accanto a lui, giocatori di medio livello come Goglichidze, Valenti e Kamara, che garantiscono minutaggio ma non sono top. Le alternative (Bertola, Lovik, Vasquez, Cabal) abbassano un po’ il livello complessivo: manca il leader difensivo di peso.
Il centrocampo è da urlo: De Bruyne e Barella formano una coppia che in Fantabundesliga fa tremare chiunque. A loro si aggiunge Thuram-Ulien, centrocampista moderno e dinamico, oltre a diverse pedine utili per rotazioni e copertura (Sulemana, Estevez, Vranckx). Le due scelte dalla cantera, Mandragora e Sarmiento, danno ulteriore profondità al reparto. È chiaramente il cuore pulsante della rosa.
In attacco il Newcastle si affida all’esperienza e alla concretezza: Dzeko e Morata sono due veterani che sanno come segnare nei momenti decisivi. Il vero colpo, però, è Castellanos, preso come 2°, che potrebbe rivelarsi un fattore chiave. Infine Douvikas e Stulic completano il pacchetto, dando soluzioni e ricambi. Un reparto non scintillante come altri, ma molto solido.
Valutazioni
- Portieri: 82
- Difesa: 77
- Centrocampo: 91
- Attacco: 84
- Media complessiva: 83,5
Giudizio finale
Il Newcastle ha un centrocampo che può dominare la lega: De Bruyne e Barella sono una coppia da sogno. Se l’attacco dei veterani regge e la difesa non tradisce, questa è una squadra che può davvero puntare al titolo.
Il Real Madrid ha messo insieme una delle rose più costose e ambiziose della lega: pochissimi crediti residui e FpF quasi del tutto consumato, segno che i Blancos hanno deciso di spingere forte subito.
Tra i pali c’è Maignan, top assoluto del ruolo, che da solo garantisce solidità e punti extra. Le riserve (Vasquez e Terracciano) sono lì per completare il pacchetto, ma tutta la fiducia è riposta nel portiere del Milan.
La difesa è costruita con esperienza e affidabilità: Gosens e Mancini formano un duo di grande rendimento, con Valeri pronto a confermarsi rivelazione. Le scelte di completamento (Nunez, Walukiewicz, Terracciano Fi., Floriani) offrono rotazioni ma non fanno lo stesso effetto scenico. Manca forse il vero leader carismatico alla Bremer o Bastoni, ma la linea resta competitiva.
A centrocampo c’è tanta qualità, anche se non un nome che faccia tremare le difese avversarie. De Ketelaere e Rabiot sono i fari del reparto, con Fagioli e Hernani che danno tecnica e ordine. Attorno a loro, giocatori affidabili come Serdar, Aebischer e Pobega, più scommesse come Akinsanmimo e Fofana. È un centrocampo equilibrato, che unisce lavoro oscuro e lampi di classe.
L’attacco è la vera forza del Real: Gimenez e Lucca sono due punte di peso, capaci di segnare a raffica. Alle loro spalle c’è il talento di Yildiz, che può diventare devastante se trova continuità. Giovane e Cutrone completano il reparto come alternative, mentre la scommessa Camarda rappresenta il futuro e la suggestione di lungo termine.
Valutazioni
- Portieri: 90
- Difesa: 82
- Centrocampo: 80
- Attacco: 88
- Media complessiva: 85
Giudizio finale
Il Real Madrid è una squadra costruita per competere subito ai vertici: portiere top, attacco di peso e centrocampo equilibrato. I margini di manovra sono minimi, ma se i big tengono il passo questa rosa può stare tra le favorite per il titolo.
Gli Spurs hanno costruito una rosa equilibrata, con un occhio al presente ma senza spingersi all’eccesso. Budget gestito in modo oculato (FpF quasi esaurito ma ancora qualche credito residuo), segnale di una strategia attenta a non bruciarsi tutto in un colpo solo.
In porta la scelta è di grande esperienza: De Gea come titolare, protetto da riserve minori. Non sarà più quello dei giorni migliori, ma la sua affidabilità e la continuità possono garantire sicurezza tra i pali.
La difesa è molto profonda e ben assortita: Vitik, Zappacosta e Gutierrez sono nomi solidi, mentre profili come Zemura, Pablo Marí e Zappa danno quantità e rotazioni. Non mancano scommesse come Parisi e Barbieri, utili a riempire il pacchetto ma meno incisivi sul piano della leadership.
Il centrocampo è il vero cuore del Tottenham: qualità e fisicità con McTominay, Harroui e Brescianini, accompagnati dall’eleganza e dai calci piazzati di Koopmeiners. A supporto, alternative di buon livello come Gaetano, Vázquez e Vandeputte, che assicurano copertura in tutte le zone. È un reparto dinamico, capace di unire corsa, tecnica e gol.
In attacco la scena è tutta per Immobile, il bomber d’esperienza su cui poggia gran parte delle speranze realizzative. Attorno a lui ci sono Adams e giovani come Bravo e Ngonge, che possono portare freschezza. Più marginali i colpi low cost come Vitinha e Sulemana K., chiamati più a completare che a trascinare.
Valutazioni
- Portieri: 84
- Difesa: 83
- Centrocampo: 87
- Attacco: 85
- Media complessiva: 85
Giudizio finale
Il Tottenham è una squadra con basi solide e un centrocampo di spessore: molto dipenderà dalla vena realizzativa di Immobile. Se il bomber regge il ritmo, questa rosa ha tutto per stare nella parte alta della classifica, con continuità più che con picchi improvvisi.
Il Valencia ha costruito una rosa ampia e solida, spendendo con criterio e senza farsi mancare interpreti affidabili in ogni reparto. È una squadra che bada al sodo: meno fuochi d’artificio rispetto ad altri, ma tanta continuità.
In porta c’è Okoye, titolare all’Udinese, affiancato da Padelli e Sava. Un pacchetto sufficiente per dare stabilità, anche se non rappresenta l’élite del ruolo.
La difesa è molto numerosa e variegata: Dumfries e Biraghi sono i punti di riferimento, con Dodô, Kolasinac e Wesley che aggiungono esperienza e alternative di livello. Manca forse il top assoluto, ma è un reparto che può garantire rendimento costante.
A centrocampo il vero faro è Malinovskyi, supportato dall’esperienza di Mkhitaryan e Pasalic e dall’imprevedibilità di Messias. Sucic e Bailey aggiungono freschezza e dinamismo, rendendo il reparto variegato e con buona propensione al bonus.
L’attacco ha trovato il suo leader in Evan Ferguson, colpo di spessore e uomo da doppia cifra. Al suo fianco ci sono certezze come Dovbyk, scommesse interessanti come Esposito Pio e Kuhn, più pedine di rotazione come Aboukhlal. Non sarà l’attacco più roboante, ma ha equilibrio e potenziale.
Valutazioni
- Portieri: 65
- Difesa: 70
- Centrocampo: 75
- Attacco: 75
- Totale squadra: 74
Giudizio finale
Il Valencia è una squadra costruita con intelligenza, senza sprechi e con buoni equilibri in tutti i reparti. Non ha forse i picchi assoluti delle big, ma ha solidità e continuità: più che colpi di teatro, punta a macinare punti giornata dopo giornata. Può rivelarsi la classica mina vagante che, silenziosamente, resta sempre nelle prime posizioni.
Il West Ham è la squadra “fuori schema” della competizione. Con un costo stagionale contenuto e un residuo di crediti altissimo, si presenta come l’outsider pronta a sorprendere: pochi investimenti pesanti, tanta gestione oculata e ampio margine di manovra per il futuro.
In porta c’è Leali con il pacchetto Genoa (Siegrist e Sommariva) a fare da contorno: non una scelta di primissima fascia, ma comunque un blocco compatto e affidabile per il minimo sindacale.
La difesa è costruita con logica low cost: Akanji (2°) e Gatti danno solidità, mentre elementi come Nelsson, Bisseck ed Hermoso portano fisicità ed esperienza. Le alternative (Ehizibue, De Vrij, Zanoli) non sono nomi scintillanti, ma rendono il reparto sorprendentemente profondo per il budget speso.
Il centrocampo è la vera forza della squadra. Qui troviamo un trio di lusso: Calhanoglu, Jashari e Baturina, tre giocatori in grado di garantire tecnica, visione di gioco e anche bonus pesanti. Attorno a loro, elementi utili come Zaniolo, Locatelli e Luis Henrique, più seconde linee che completano il pacchetto senza pesare troppo.
In attacco il discorso cambia: poche certezze, tanta scommessa. Neres è il nome più intrigante, Castro può crescere ancora, ma il resto (Piccoli, Vardy, Simeone) rappresenta più rotazione che vero potenziale offensivo. È chiaramente il reparto dove il West Ham ha deciso di risparmiare, contando sulla solidità degli altri reparti per bilanciare.
Valutazioni
- Portieri: 60
- Difesa: 65
- Centrocampo: 80
- Attacco: 55
- Totale squadra: 65
Giudizio finale
Il West Ham è una squadra che ha scelto una via diversa dalle altre: spesa ridotta, crediti accumulati e pochi big piazzati nei reparti giusti. Se il centrocampo regge e l’attacco riesce a dare un minimo di continuità, può diventare la mina vagante della stagione. Magari non parte per vincere tutto, ma può togliersi diverse soddisfazioni e rovinare la corsa delle big più blasonate.
Alla luce delle valutazioni, la Fantabundesliga si presenta come un campionato equilibratissimo. Real Madrid e Tottenham partono con la media più alta (85), confermandosi i favoriti naturali. Subito dietro ci sono Newcastle e Hoffenheim (83,5), entrambe costruite per puntare al titolo, mentre Manchester City, Celtic e Barcellona restano pienamente in corsa grazie a rose complete e competitive.
Più staccate, ma comunque insidiose, Leicester, Lugano e Ajax, squadre solide che possono sorprendere. Liverpool, Independiente e Borussia Dortmund sono “mine vaganti”: se trovano continuità, possono ribaltare i pronostici. Più indietro Boca Juniors, Valencia e soprattutto West Ham, che hanno scelto strategie particolari e potrebbero togliersi soddisfazioni sporadiche più che lottare stabilmente per il vertice.
Giudizio conclusivo
Il pronostico dice Real Madrid e Tottenham favoriti, ma il campionato promette colpi di scena: la Fantabundesliga 2025/26 potrebbe regalarci più di una sorpresa.
📊 Medie complessive Fantabundesliga 2025 (scala 0–100)
- Real Madrid → 85,0
- Tottenham → 85,0
- Newcastle → 83,5
- Hoffenheim → 83,5
- Manchester City → 82,75
- Celtic → 82,5
- Barcellona → 82,25
- Leicester City → 82,0
- Lugano → 81,75
- Ajax → 81,25
- Liverpool → 80,5
- Borussia Dortmund → 80,25
- Independiente → 80,25
- Valencia → 74,0
- West Ham → 65,0